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Elena Benaglio

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Paola Zavattiero

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Psicologa e Psicoterapeuta, specializzata in Neuropsicologia e Psicopatologia dello sviluppo

Monica Minelli

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Dottoressa in Psicologia

Sara Barazzetta

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Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale

Sofia Camozzi

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Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva

Chiara Birelli

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Psicologa Clinica e Psicoterapeuta in formazione

Chiara Grazioli

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Psicologa e Psicoterapeuta, specializzata in Psicoterapia Psicoanalitica del Bambino e dell’Adolescente

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Domande frequenti

Da che età si può iniziare un trattamento logopedico o neuropsicomotorio?

Una delle domande più diffuse tra i genitori è “quando posso portare il mio bambino a fare logopedia/neuropsicomotricità?” O “mio figlio ha delle difficoltà linguistiche ma è ancora piccolo, quando possiamo iniziare una terapia logopedica?” O “mio figlio si arrabbia spesso, non accetta di perdere o gioca da solo, cosa posso fare?”

La risposta è che non esiste un’età precisa.

Prima si inizia meglio è. 

Non appena i genitori o le insegnanti si accorgono di alcune difficoltà è importante iniziare un percorso.

Perché, prima della terapia, è necessario l’iter valutativo?

Indipendentemente dalle difficoltà manifestate (linguistiche, relative agli apprendimenti scolastici, neuro e psicomotorie, psicologiche), il primo step di ogni percorso è la valutazione.

Essa consiste nella somministrazione di batterie testistiche e, in modo qualitativo, nell’osservazione diretta della persona. 

In questo modo, il terapista conosce il suo paziente, i suoi punti di forza e le sue difficoltà. Così, si sviluppa anche l’alleanza terapeutica, indispensabile per un percorso.

Mio figlio balbetta e sono preoccupato, cosa posso fare?

La balbuzie è un disturbo complesso del neurosviluppo.

Spesso, quando si manifesta durante l’infanzia, si tratta di una fase transitoria dello sviluppo linguistico. Altre volte, invece, diventa un disturbo vero e proprio.

In ogni caso, è possibile aiutare il proprio bambino ad essere più fluente mettendo in atto alcune strategie:

  • ascoltare attentamente senza “mettere fretta”;
  • non parlare al suo posto e non finire le frasi per lui;
  • guardare negli occhi e non mostrarsi preoccupati per tali difficoltà;
  • apprezzare il contenuto del discorso piuttosto che la forma.

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